Europa e digitalizzazione: il Vecchio Continente è in ritardo sull’innovazione digitale

L’EIT Digital, istituto europeo di ricerca e istruzione basato sull’innovazione digitale, mette in guardia l’Europa: necessario accelerare il passo.

Lunedì 1 Aprile 2019
Simone Di Sabatino

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Innovazione digitale

La trasformazione digitale sta velocemente cambiando le nostre vite. Ormai la nostra quotidianità non può più prescindere da internet e dalle facilitazioni che la velocità delle comunicazioni ci offre. Tutta questa innovazione tecnologica e digitale però porta ad interfacciarsi con le grande sfide figlie del nostro tempo: come si può digitalizzare il mondo senza un iter che rispecchi anche temi etici? Questa è una delle domande su cui si interrogano e sono al lavoro statisti e grandi illuminati per provvedere ad un futuro e ad una società migliore.
Nel frattempo, l’EIT Digital, istituto europea di ricerca e istruzione che si basa sull’innovazione digitale, ha messo in guarda l’Europa sul suo processo di digitalizzazione. Secondo l’EIT infatti il Vecchio Continente è ormai molto indietro rispetto a Cina e Stati Uniti sul processo di innovazione digitale. In altre parole l’Europa sta perdendo terreno in un campo sempre più determinante nello sviluppo della società e questo potrebbe creare seri problemi nell’immediato futuro: “L’Europa sottovaluta l’impatto della trasformazione digitale e l’importanza delle piattaforme emergenti di dati industriali” ha sottolineato Willem Jonker, CEO di EIT Digital. La tesi è supportata dai dati raccolti nel rapporto “Digital Transformation of European Industry” redatto proprio da EIT Digital con la collaborazione del Digital Enlightenment Forum, e, secondo Jonker, “è un campanello d’allarme”.

Ciò che preoccupa maggiormente gli analisti dell’istituto è che, secondo loro, l’Europa non ha ancora capito tutte le implicazioni che la trasformazione digitale apporterà al nostro intero modo di vivere. Tutti noi saremo testimoni, nel breve periodo, di una nuova trasformazione epocale, che cambierà – ancora una volta –  le nostre relazioni sociali, economiche, gli stati e tutti i settori della società.
Secondo l’EIT Digital, e diversi altri analisti, le scelte politiche del presente e del futuro dovranno tutte essere fatte prendendo in considerazione l’impatto che la trasformazione dello sviluppo tecnologico sta apportando alla nostra società, inoltre è fondamentale regolamentare il nuovo mercato del lavoro e riflettere su una tassazione equa dell’economia digitale. Gli autori del report hanno così provato a descrivere – attraverso quattro differenti scenari – le scelte politiche che i governatori dell’Europa (e non solo) saranno costretti ad affrontare, tutte con un alto impatto sull’occupazione, la coesione sociale e la crescita economica. Ecco che in quest’ottica le variabili fondamentali per la trasformazione digitale risultano i valori sociali. Gli scenari descritti nel rapporto sono i seguenti: 1. utopico; 2. distopico; 3. ultra-liberale; 4. ultra-sociale. Nel rapporto vengono analizzati in particolare gli ultimi due, l’ultra-liberale e l’ultra-sociale, ritenuti quelli maggiormente attuabili dai governi in Europa. Lo scenario ultra-sociale, ritengono i ricercatori, potrebbe trasformare l’innovazione tecnologia in innovazione sociale grazie ad un sapiente mix di incentivi, tecnologia e produzione sociale. Per farlo bisogna introdurre nuove imposte sui cosiddetti “intermediari digitali” così da investire nei reparti di ricerca e sviluppo e mantenerli attivi e floridi. Con questo scenario avremo un mercato del lavoro flessibile e più sicurezza sociale, una buona crescita economica e più coesione sociale. I rischi però riguardano l’instabilità a livello geopolitico, e non solo in ambito europeo. In questo caso infatti è fondamentale avere una idea comune di Europa, un ottimo coordinamento tra tutti gli Stati membri così da non incorrere in problemi di concorrenza fiscale.
Per quanto riguarda invece lo scenario ultra-liberale si pone l’accento più sull’innovazione tecnologica e sugli incentivi economici. Si riducono le tasse delle aziende e si investe in ricerca e sviluppo a tutto vantaggio dell’innovazione e della produttività. Senza riforme sociali però, e senza l’introduzione di nuove tasse, questo scenario potrebbe portare alla polarizzazione e a problemi di carattere sociale.
Secondo Jonker infatti, per eludere gli eventuali problemi che sorgono da questi due scenari, è necessario prendere decisioni politiche a livello europeo e non singolarmente. Il CEO di EIT Digital sostiene inoltre che senza una forte coesione tra gli Stati membri l’Europa verrà inevitabilmente tagliata fuori dal dualismo Cina-Nord America, soprattutto nei settori del commercio e dell’industria. Una sfida troppo importante e determinante per l’Europa, che di certo non potrà rimanere a guardare e svolgere un ruolo da mero spettatore disinteressato.

 

Fonti

https://innovationorigins.com/eit-digital-delivers-europe-a-wake-up-call-with-report-on-the-impact-of-digital-transformation/
https://www.computable.nl/artikel/nieuws/digital-transformation/6634411/250449/europa-onderschat-digitale-transformatie-van-industrie.html


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