Il 22 aprile in tutto il mondo si celebra l’Earth Day, una giornata dedicata al nostro pianeta per sensibilizzare l’opinione pubblica su una questione di vitale importanza che interessa tutti e che unisce (o per lo meno dovrebbe unire) tutta l’umanità: salvaguardare quella che è la nostra unica casa.
La consapevolezza che per salvare noi stessi e le future generazioni non possiamo esimerci dal proteggere il pianeta Terra è maturata in modo esponenziale negli ultimi anni, ma fa parte di un processo innescato decenni fa.
Infatti, sono passati esattamente 51 anni da quando al senatore democratico statunitense Gaylord Nelson - ispirato dalla mobilitazione di migliaia di studenti americani per protestare contro la guerra in Vietnam - il 22 aprile 1970 venne l’idea di realizzare una grande manifestazione ambientale di portata nazionale per rivoluzionare il movimento ambientalista e portare all’attenzione del mondo temi, problematiche e possibili soluzioni relative all’ambiente conosciute allora per lo più solo da scienziati e addetti ai lavori.
A oltre mezzo secolo di distanza, verrebbe da pensare che l’obiettivo del senatore Nelson di accendere i riflettori su un complesso problema collettivo sia stato sostanzialmente “raggiunto”: i governi stanno iniziando a ridiscutere le proprie agende e i propri sistemi produttivi ponendo sempre maggiore attenzione al loro impatto ambientale, le persone sono più sensibili e accorte nelle loro abitudini di consumo, le aziende investono sempre più in sostenibilità e in attività di corporate social responsibility.
La direzione intrapresa, insomma, sembra essere quella giusta: ma allora perché ogni 22 aprile c’è ancora bisogno di celebrare l’Earth Day?
Senza dubbio perché la strada verso la sostenibilità ambientale è ancora molto lunga: le idee e i propositi devono essere trasformati in azioni concrete (per quanto riguarda l'Italia, il PNRR potrebbe essere lo strumento giusto per farlo) e l’impegno da parte di tutte le parti sociali deve rinnovarsi costantemente per perseguire obiettivi mutevoli e sempre più ambiziosi.
Ma anche per rendere la Giornata della Terra non una semplicemente ricorrenza da segnare sul calendario (editoriale e non), ma anche un’occasione per continuare a riflettere e per far maturare la consapevolezza di quanto il futuro potrebbe essere fragile e definitivamente compromesso se alle parole non verranno presto sostituiti i fatti.
Il WMF per i Sustainable Development Goals
Da anni con il WMF affrontiamo il tema della sostenibilità ambientale attraverso numerose iniziative che hanno coinvolto il mondo della ricerca e della robotica, quello istituzionale e anche quello dello spettacolo, uniti nel dimostrare quanto gli strumenti dell’innovazione possano aiutarci nella corsa verso un futuro sostenibile.
Per questo #EarthDay2021, abbiamo pubblicato un breve video con alcuni dei momenti dedicati non solo al tema dell’ambiente, ma in generale alla sostenibilità e agli Sustainable Development Goals prefissati dall’Agenda 2030.
Sul nostro sito, inoltre, è possibile consultare tutte le iniziative e le attività che il Festival ha dedicato agli SDGs.