L’Amazzonia è in fiamme: quale ruolo per il digitale?

I dati ufficiali certificano che quest'anno in Brasile sono stati registrati 78.383 incendi boschivi: a giugno, l’Istituto brasiliano per la ricerca spaziale ha riportato un aumento dell’88% della deforestazione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Abbiamo chiesto a Eleonora Cogo - Senior Scientific Manager del CMCC a Bologna e ospite del WMF nel 2018 - di illustrarci il contesto in cui sta avvenendo la crisi amazzonica.

Mercoledì 28 Agosto 2019
Mirko Malgieri

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sostenibilità

Gli appelli per contrastare la crisi che la Foresta Amazzonica sta attraversando ormai da settimane sono arrivate da ogni angolo del mondo.
Le alte sfere politiche, quelle ecclesiastiche, aziende, associazioni e milioni di persone chiedono a gran voce un impegno concreto nella salvaguardia di quello che è considerato “il polmone della Terra” e che quotidianamente viene intaccato dalle azioni dell’uomo.

Basti pensare che solo la scorsa settimana - in particolare tra giovedì e venerdì - secondo l'Istituto nazionale per la ricerca spaziale brasiliana (Inpe) sono scoppiati 1.663 nuovi roghi. Questi numeri, in realtà, sono solo gli ultimi a descrivere una situazione ambientale che si è già aggravata nel corso degli ultimi 12 mesi.
Nel 2019 in Brasile sono stati registrati 78.383 incendi boschivi, il numero più alto dal 2013: GreenPeace stima in particolare che tra il mese di gennaio e quello di agosto il numero di incendi nella regione amazzonica sia aumentato del 145% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

La responsabilità, diretta e indiretta, è naturalmente dell’uomo: anche se non si considerasse la matrice umana della quasi totalità degli inneschi e dei roghi, la deforestazione e il riscaldamento globale sono in ogni caso da annoverare tra le cause dei vasti incendi che stanno colpendo la foresta pluviale.
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Per comprendere meglio le diverse dinamiche della crisi amazzonica abbiamo chiesto un parere a Eleonora Cogo, Senior Scientific Manager del Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici a Bologna e già ospite del WMF nel 2018, che per illustrare in modo più ampio la situazione ha citato alcuni punti del rapporto speciale dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) pubblicato ad agosto. Molti degli incendi registrati nella foresta, ad esempio, sono di natura dolosa proprio perché vengono “impiegati” per ritagliare terreno da dedicare al pascolo per i capi di allevamento o all’agricoltura intensiva. Secondo il rapporto, infatti, il sistema alimentare globale - includendo tutte le emissioni generate lungo l’intera filiera dalla produzione fino al consumo - contribuisce per circa il 25-30% delle emissioni antropogeniche di gas serra.

Questi dati segnalano solo una delle diverse criticità e delle questioni che si trovano a monte del problema incendi. Salvaguardare l’ambiente non significa dunque solo far fronte a questi ultimi in maniera decisa, ma anche agire sulle diverse componenti di una crisi ecologica che va valutata e gestita a diversi livelli. Nel rapporto si legge che le politiche sulla gestione responsabile delle foreste e la riduzione del degrado forestale sono le opzioni che hanno il potenziale più elevato in termini di benefici ambientali e sociali, ma manovre di questa portata devono essere necessariamente accompagnate da cambiamenti comportamentali ed alimentari e da una gestione sostenibile del territorio, che riguarda direttamente anche le singole persone.

La foresta brucia anche su web e social network

Persone che, in gran numero, hanno reagito alla crisi amazzonica rispondendo attraverso i propri profili social o commentando gli articoli che, a migliaia, hanno riempito i feed e le serp di tutto il mondo.
Non è certo la prima volta che la foresta amazzonica è minacciata dalle fiamme, ma quasi mai gli incendi che, seppur sistematicamente, logorano questa e altre aree di vitale importanza per l’ecosistema naturale avevano destato così tanta attenzione da parte di media tradizionali e digitali.

Anche su questo punto ci siamo confrontati con Eleonora Cogo, interrogandoci su quale sia l’elemento di discontinuità con il recente passato, quando anche grandi (e gravi) questioni ambientali non hanno ottenuto la stessa risonanza di cui siamo testimoni in queste settimane: “occorre considerare che è cresciuta molto l’attenzione verso i temi ambientali anche solo rispetto a qualche mese fa, grazie anche alle dimostrazioni del movimento studentesco #FridayForFuture, guidato da Greta Thunberg. Le generazioni più giovani sono molto attive nel far sentire la loro voce online” afferma la scienziata. “Ma gli incendi in Brasile sono anche il risultato di politiche nazionali che hanno ridimensionato e tagliato i finanziamenti agli organismi di controllo, di fatto ‘incoraggiando’ la deforestazione: anche per questo c’è particolare allarme di fronte a questi numeri. La speranza è che si cambi rotta in fretta anche grazie alla movimentazione di masse che c’è stata nel paese e nel mondo”.

Sui social, in effetti, centinaia di migliaia di utenti hanno lanciato hashtag diventati in breve virali come #PrayForAmazonas, per far sentire la propria voce in tutto il mondo e per mantenere in cima alle agende social la notizia degli incendi che imperversano sulla foresta pluviale. Se, da un lato, molti dei post hanno natura informativa e incoraggiano le autorità a salvare gli alberi e gli animali che popolano l’Amazzonia, dall’altro spiccano anche dure critiche al presidente del Brasile Jair Bolsonaro, accusato dall’opinione pubblica non solo di aver perseguito politiche dannose per la foresta, ma anche di dimostrare scarso impegno nella risoluzione del problema, soprattutto dopo il confronto “acceso” con i leader del G7 e, in particolare, con il presidente francese Emmanuel Macron.

I social network e gli strumenti digitali si pongono come un prezioso volano di informazione, permettendo a milioni di persone di venire a conoscenza di un problema che riguarda tutte le nazioni del mondo. Anche in questo contesto emergenziale, tuttavia, non è certo mancata la diffusione di fake news e di contenuti fuorvianti: anche personaggi famosi come Novak Djokovic e lo stesso Macron, ad esempio, hanno inconsapevolmente condiviso foto e immagini risalenti a parecchi anni fa o riguardanti incendi in altre regioni del mondo.

Al netto di questi elementi negativi, endemici degli ambienti digitali, è comunque innegabile che anche gli strumenti dell’innovazione digitale e tecnologica si sono rivelati preziosi per l’analisi e il racconto della crisi amazzonica: “i satelliti hanno giocato un ruolo fondamentale nell’individuazione e nel monitoraggio degli incendi, non solo nelle aree remote dell’Amazzonia, ma anche in Siberia, Alaska e nelle Isole Canarie, duramente colpite quest’estate dal fuoco a causa anche delle alte temperature e delle condizioni di siccità, alcune delle conseguenze dei cambiamenti climatici” ha commentato Eleonora Cogo.

Una delle immagini più eloquenti della crisi amazzonica e della portata degli incendi, infatti, è stata pubblicata da Luca Parmitano, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) che dalla Stazione Spaziale ha scattato alcune foto del fumo esteso e visibile per migliaia di chilometri.

 

L’augurio, è che la stessa innovazione tecnologica - accompagnata dal buon senso e da una sempre maggiore consapevolezza da parte dell’uomo - possa permettere un giorno non solo di immortalare e di comunicare le crisi di oggi, ma anche di prevenire e risolvere quelle di domani.

 

Fonti

https://www.internazionale.it/opinione/gwynne-dyer/2019/08/27/amazzonia-incendi

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Amazzonia-7bb87f09-396f-441b-9884-7cc2f63564c9.html?refresh_ce

https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2019/08/26/perche-amazzonia-brucia_p04q59F1RLlA2huIMG87KI.html?refresh_ce

https://www.ilpost.it/2019/08/26/incendi-amazzonia-brasile-spegnimento-bolsonaro/

https://www.huffingtonpost.it/entry/prayforamazonas-lappello-dei-social-per-fermare-gli-incendi-in-amazzonia_it_5d5e6aeae4b0b59d257009e9

https://www.giornalettismo.com/amazzonia-brucia-foto-fake/

https://www.greenpeace.org/italy/comunicato-stampa/6032/amazzonia-greenpeace-documenta-con-nuove-immagini-gli-incendi-aumentati-del-145-rispetto-allo-scorso-anno/


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