Lo speech introdurrà le tematiche più importanti legate alla Marketing Automation: partendo da strumenti e mindset necessari, descriverà in che modo l'automazione dei processi e della comunicazione possono aiutare le aziende nelle loro attività di tutti i giorni.
Da alcuni anni la marketing automation è sulla bocca di tutti. Automatizzare la generazione di lead e il loro nurturing è obiettivamente fantastico. Ma stiamo usando solo una bricola del potenziale reale dell'automation: cosa succederebbe se invece applicassimo il nostro CRM e i nostri tool digitali all'intera customer journey?
Ognuno di noi è unico e in quanto tale adotta comportamenti che lo identificano proprio come un’impronta digitale. Ma che cos’è il comportamento? È il modo di condursi dell'individuo rispetto all'ambiente in cui si trova e alle persone con cui è a contatto. È possibile ad oggi armonizzare bisogni, relazioni, esperienze e
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condivisioni e restituire una digital experience quanto più soddisfacente e fruttuosa per la persona. Nello speech illustreremo come esista la possibilità di ascoltare approfonditamente il comportamento dell’utente, creando un’avventura immersiva grazie ad alcuni momenti chiave: interazione, targeting, personalizzazione e raffinazione. L’intento è la scoperta di un mondo digitale a misura d’uomo attraverso una strategia data driven che si autogenera e si adatta alle necessità dei customer, così da restituire personalizzazione a 360° su tutti i livelli e avvicinarli ad un momento one-to-one come se fossere in un store fisico.
Quali sono gli strumenti per fare lead generation con successo nel 2020? Come si può coltivare un lead freddo e guidarlo fino alla conversione finale? Quali sono gli epic fail da non commettere per costruire funnel che convertono? Questo e molto altro nello speech che vi guiderà nel mondo della lead generation e lead nurturing in
Il concetto di Marketing Automation è ampio e abbraccia molti campi. Anche se spesso sono gli algoritmi al centro, in molti casi siamo noi stessi a istruire la tecnologia perché si occupi di azioni inutili e ripetitive al posto nostro. Questo accade quando andiamo a disegnare i workflow: ovvero a descrivere scenari che si diramano a
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seconda delle interazioni degli utenti secondo un modello azione-reazione. Disegnare un workflow sembra facile, ma non lo è: gli obiettivi possono essere di varia natura, rivolti all'interno o all'esterno dell'azienda. Inoltre ci sono tante decisioni da prendere: quando scatta il workflow? A cosa deve essere assecondato? Quanti e quali casistiche vanno considerate? Come lo misuriamo? Con l'aiuto di esempi vedremo tante possibili applicazioni e condivideremo un metodo operativo da applicare subito.
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